Ogni cosa ha la sua stagione.
Parlando di vissuti o di frutti di stagione è la stessa cosa.
La natura ad ogni stagione ci offre il suo perché.
Il cardo è un simbolo solare!
Pianta purificante per fegato e reni e come tutte le piante amare, sono amiche della digestione.
Cose da digerire in questi tempi ne abbiamo parecchie e non parlo solo di cibo: situazioni di rabbia, impotenza, paura e tristezza si localizzano lì nel fegato intossicandolo.
Il simbolismo del cardo, secondo Alfredo Cattabiani nella religione cristiana dice che le foglie spinose rappresentano i dolori terreni.
Nell’iconografia di Cristo e dei martiri allude alle sofferenze sopportate ma hanno come conseguenza il bene.
In ricordo dell’amaro che la vita contiene e trasforma a fin di bene, ho pensato di divertirmi in cucina preparando della pasta fresca ripiena di ricotta e erbette aromatiche condita con un sughetto di cardi (prima lessati per togliere l’eccesso di amaro) poi in padella con olio evo, scalogno, curcuma, noce moscata, pepe e sale, poca acqua per cuocere il tutto, quindiciminuti circa.
Condire i ravioli con il sughetto di cardi, aggiungendo scaglie di formaggio a piacere, magari del Castelmagno, e un po’ di scorza d’arancia grattugiata.
Il cardo è buono anche crudo nell’insalata o in bagna cauda e qui aggiungerei una tazza di decotto di cardo mariano a fine pasto.