La parola prontezza, soltanto a pronunciarla, fa sorridere, fa frizzare, porta dentro un guizzo che ti spinge in avanti.
Rombo di motore si parte!
Ma non sempre si è pronti.
La prontezza è un impulso che può nascere da un senso di familiarità, dalla responsabilità, forse eccessiva, da un focus non chiaro, da qualcosa che non sentiamo nostro.
A volte è più facile crogiolarsi in situazioni vecchie e noiose, che comunque conosciamo e ci offrono un cuscino comodo, al posto di frizzare e guizzare.
Non siamo pronti all’avventura.
La consapevolezza verso un progressivo risveglio, in tutti i sensi, è un altro impulso alla prontezza.
Iniziamo dal nostro fegato
È lui che ci da forza e energia verso il passo felice.
Se trascurato, sentiamo torpore e apatia, ci trasciniamo spenti verso obiettivi appannati.
Simbolicamente il fegato è il rinnovamento, ci fa cambiare pelle.
Avere fegato, è un detto per definire chi ha coraggio e determinazione.
Un fegato sano, va tenuto lontano dal lamento, dal rimpianto del passato, dal rimuginare “ha detto, ha fatto e io ho risposto…”
Oltre l’atteggiamento “vivi e lascia vivere” mangia lentamente cose semplici, fresche, digeribili e belle.
Mangia un’arcobaleno di colori, che sono vibrazione alte di pura energia.
Quando in cucina mi rivolgo al mio fegato, preparo un piatto unico come: insalate con verdure crude e cotte, semi e frutti, condite con olio, limone o pompelmo oppure aloe.
Prediligi le verdure amare che depurano.
Bevi infusi di: tarassaco, carciofo, ortica, cardo mariano, genziana…
Tra i fiori di Bach consiglio: crab apple, contribuisce a far defluire la rabbia, nemica del fegato.